lunedì 3 agosto 2015

Recensione: Assassino senza volto di Henning Mankell

Assassino senza volto (Wallander, #1)Assassino senza volto by Henning Mankell
My rating: 4 of 5 stars

Straordinario Mankell. Avevo già letto il suo secondo libro I Cani di Riga e lo avevo trovato particolarmente intrigante anche se pesante. Assassino senza volto è la prima opera riguardante il Commissario Wallander, le atmosfere sono fredde, cupe, con una sottilissima ironia di fondo che però non prende mai vero corpo durante la lettura. Rispetto altri libri del genere, ho trovato Assassino senza voltoè un libro interessante, l'autore è riuscito da subito ad appassionarmi. E' una dote molto rara quella di alcuni scrittori di gialli o thriller, di riuscire ad attirare l'attenzione del proprio lettore dopo poche pagine, senza dilungarsi in ampi preamboli, o in troppi intrighi a volte, quasi a confondere il lettore più che a creare fili logici e angoli oscuri che possano davvero ricreare pathos. L'importanza dell'attesa non deve stancare anzi deve permettere di attivare quel meccanismo che tutti i giallisti lettori adoperano , di immedesimarsi nel personaggio principale che spesso è un commissario o un detective per cui seguire un labile filo logico senza dover rincorrere amenità e assurdità di ogni genere e tipo.

Sullo sfondo del classico giallo, è evidente il senso di abbandono, la vecchiaia , l'amore, la morte, il razzismo, in una parola sola : indifferenza!

Chi disprezza i gialli, dovrebbe leggere , a volte , oltre la mera equazione commissario-assassino , perché chi sa scrivere , è capace di inserire anche all'interno di un thriller poliziesco, elementi di alta letteratura e nobili pensieri.

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