venerdì 20 luglio 2012

Recensione: Gli incubi di Hazel ed. Newton Compton

More about Gli incubi di HazelUna bella favola nera in puro stile Gaiman ma con più morale. Per la seconda volta in questo 2010 ritrovo in un libro la perenne dicotomia Bene/Male. Stavolta si incrociano 3 tipi di male diversi fra loro che sfociano nella più fredda e spietata cattiveria. Si possono distinguere una cattiveria a fin di bene(che non esiste eppure esiste), quella da frustrazione e quindi in risposta e come reazione ad azioni malvagie o sgarbate ricevute e la cattiveria punto e basta, la vendetta personale più pura, fredda e spietata quella che fa morire. In realtà non esiste fare del male a fin di bene eppure spesso nella società di oggi ci imbattiamo in situazioni che farebbero pensare il contrario. 
Tornando specificatamente sul libro, c'è da dire che l'autore mescola bene ironia, favola e noir. Ne esce sicuramente un racconto interessante che si riesce ad apprezzare subito anche per la semplicità e la scorrevolezza con cui è scritto. 
Idea ottima quella degli incubi che diventano reali al punto da poter attentare alla vita di qualcuno. Fra le righe si riesce a percepire un comune denominatore nella solitudine come arma di difesa e attacco. Devo dire che è un libro che mi ha piacevolmente sorpreso tanto è semplice quanto profondo. Dieci e lode, lo consiglio a tutti.


Brossura: 205 Pagine / ISBN-10: 8854116998 / ISBN-13: 9788854116993 / Editore: Newton compton

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